Il menu Definisci consente di:
consultare l'archivio dei materiali e dei dispositivi di connessione;
definire la tipologia degli elementi strutturali;
definire i carichi agenti sugli elementi.
Il comando Legno consente di consultare le finestre contenenti le tabelle prestazionali dei seguenti prodotti a base di legno a disposizione all'utente:
Le tabelle contengono i valori assunti dalla proprietà meccaniche relativi alle diverse classi di resistenza:
fm,g,k: Resistenza a flassione;
ft,0,g,k: Resistenza a trazione parallela alla fibratura;
ft,90,g,k: Resistenza a trazione perpendicolare alla fibratura;
fc,0,g,k: Resistenza a compressione parallela alla fibratura;
fc,90,g,k: Resistenza a compressione perpendicolare alla fibratura;
fv,g,k: Resistenza a taglio;
E0,g,mean: Modulo elastico medio parallelo alle fibre;
E0,g,0,5: Modulo elastico caratteristico parallelo alle fibre;
E90,g,mean: Modulo elastico medio perpendicolare alle fibre;
Gg,mean: Modulo di taglio medio;
ρg,k: Massa volumica caratteristica;
ρg,m: Massa volumica media;
γ: Peso specifico.
Le tabelle contengono i valori assunti dalla proprietà meccaniche relativi alle diverse classi di resistenza:
fm,k: Resistenza a flassione;
ft,0,k: Resistenza a trazione parallela alla fibratura;
ft,90,k: Resistenza a trazione perpendicolare alla fibratura;
fc,0,k: Resistenza a compressione parallela alla fibratura;
fc,90,k: Resistenza a compressione perpendicolare alla fibratura;
fv,k: Resistenza a taglio;
E0,mean: Modulo elastico medio parallelo alle fibre;
E0,0,5: Modulo elastico caratteristico parallelo alle fibre;
E90,mean: Modulo elastico medio perpendicolare alle fibre;
Gg,mean: Modulo di taglio medio;
ρk: Massa volumica caratteristica;
ρm: Massa volumica media;
γ: Peso specifico.
Le tabelle contengono i valori assunti dalla proprietà meccaniche relativi alle diverse classi di resistenza:
fm,k: Resistenza a flassione;
ft,0,k: Resistenza a trazione parallela alla fibratura;
ft,90,k: Resistenza a trazione perpendicolare alla fibratura;
fc,0,k: Resistenza a compressione parallela alla fibratura;
fc,90,k: Resistenza a compressione perpendicolare alla fibratura;
fv,k: Resistenza a taglio;
E0,mean: Modulo elastico medio parallelo alle fibre;
E0,0,5: Modulo elastico caratteristico parallelo alle fibre;
E90,mean: Modulo elastico medio perpendicolare alle fibre;
Gg,mean: Modulo di taglio medio;
ρk: Massa volumica caratteristica;
ρm: Massa volumica media;
γ: Peso specifico.
Le tabelle contengono i valori assunti dalla proprietà meccaniche relativi alle diverse classi di resistenza:
fm,k: Resistenza a flassione;
ft,0,k: Resistenza a trazione parallela alla fibratura;
ft,90,k: Resistenza a trazione perpendicolare alla fibratura;
fc,0,k: Resistenza a compressione parallela alla fibratura;
fc,90,k: Resistenza a compressione perpendicolare alla fibratura;
fv,k: Resistenza a taglio;
E0,mean: Modulo elastico medio parallelo alle fibre;
E0,0,5: Modulo elastico caratteristico parallelo alle fibre;
E90,mean: Modulo elastico medio perpendicolare alle fibre;
Gg,mean: Modulo di taglio medio;
ρk: Massa volumica caratteristica;
ρm: Massa volumica media;
γ: Peso specifico.
Il comando Pannelli consente di accedere alle finestre contenenti le tabelle prestazionali delle tipologie di pannello a disposizione all’utente:
Nella tabella vengono riportate le proprietà meccaniche riferite a condizioni di ambiente interno secco, umido ed ambiente esterno in accordo alle norme europee EN 636-1, EN 636-2 e EN 636-3:
Spessore;
fv,k : Resistenza a taglio;
Gmean: Modulo di taglio medio;
ρk: Massa volumica caratteristica;
ρm: Massa volumica media;
γ: Peso specifico;
Nella tabella vengono riportate le proprietà meccaniche riferite a pannelli OSB/2 per uso in ambiente secco, pannelli OSB/3 per uso in ambiente umido e pannelli OSB/4 per carichi pesanti in ambiente umido in accordo alla norma europea EN 300:
Spessore;
fv,k: Resistenza a taglio;
Gmean: Modulo di taglio medio;
ρk: Massa volumica caratteristica;
γ: Peso specifico;
Nella tabella, in accordo alla norma europea EN 312, vengono riportate le proprietà meccaniche riferite a particelle di tipo P4 per l'utilizzo in ambiente secco, particelle di tipo P5 per l'utilizzo in ambiente umido, particelle di tipo P6 per carichi pesanti in ambiente secco e di tipo P7 per carichi pesanti in ambiente umido:
Spessore;
fv,k: Resistenza a taglio;
Gmean: Modulo di taglio medio;
ρk: Massa volumica caratteristica;
γ: Peso specifico;
Nella tabella, oltre alla denominazione del prodotto e le condizioni di utilizzo, vengono riportate, in accordo alla norma europea EN 14374, le seguenti proprietà fisico meccaniche:
Spessore;
fv,k: Resistenza a taglio;
Gmean: Modulo di taglio medio;
ρk: Massa volumica caratteristica;
ρm: Massa volumica media;
γ: Peso specifico;
Nella tabella, oltre alla denominazione del prodotto e le condizioni di utilizzo, vengono riportate, in accordo alla norma europea EN 13353, le seguenti proprietà fisico meccaniche:
Spessore;
fv,k: Resistenza a taglio;
Gmean: Modulo di taglio medio;
ρk: Massa volumica caratteristica;
ρm: Massa volumica media;
γ: Peso specifico;
Nella tabella, oltre alla denominazione del prodotto e le condizioni di utilizzo, vengono riportate le seguenti proprietà fisico meccaniche:
Spessore;
fv,k: Resistenza a taglio;
Gmean: Modulo di taglio medio;
ρk: Massa volumica caratteristica;
γ: Peso specifico;
Nella tabella, oltre alla denominazione del prodotto e le condizioni di utilizzo, vengono riportate le seguenti proprietà fisico meccaniche:
Spessore;
fv,k: Resistenza a taglio;
Gmean: Modulo di taglio medio;
ρk: Massa volumica caratteristica;
γ: Peso specifico;
Il comando X-LAM consente di accedere alle tabelle riportanti le stratigrafie disponibili dei pannelli X-LAM (pannelli a strati incrociati). Si individuano due tipologie di pannelli a seconda dell'orientazione degli strati superficiali:
Le tabelle riportano i dati principali di identificazione del prodotto X-LAM quali:
Produttore;
Codice che descrive sinteticamente il prodotto (es.: 90 3s L) fornendo lo spessore nominale, il numero di strati e l'orientazione degli strati superficiali del pannello (L: orientazione longitudinale; T: orientazione trasversale);
Numero strati;
Spessore nominale;
Stratigrafia lamelle.
Il comando Connettori consente di consultare le tabelle che riportano i dati geometrici e meccanici delle seguenti tipologie di dispositivi di connessione messe a disposizione dell’utente:
La tabella riporta il produttore, il codice identificativo e la descrizione del prodotto, nonché le seguenti grandezze geometriche e meccaniche:
l: Lunghezza;
d: Diametro;
dh: Diametro;
fu,k: Resistenza a trazione;
La tabella riporta il produttore, il codice identificativo e la descrizione del prodotto, nonché le seguenti grandezze geometriche e meccaniche:
l: Lunghezza;
lt: Lunghezza filetto;
d: Diametro;
dh: Diametro testa;
fu,k: Resistenza a trazione;
La tabella riporta il produttore, il codice identificativo e la descrizione del prodotto, nonché le seguenti grandezze geometriche e meccaniche:
l: Lunghezza;
lt: Lunghezza filetto;
d: Diametro;
dh: Diametro testa;
fu,k: Resistenza a trazione;
La tabella riporta il produttore, il codice identificativo e la descrizione del prodotto, nonché le seguenti grandezze geometriche e meccaniche:
l: Lunghezza;
Tipo di sezione;
Dimensioni della sezione d1 x d2;
b: lunghezza della spalla;
fu,k: Resistenza a trazione;
La tabella riporta il produttore, il codice identificativo e la descrizione del prodotto, nonché le seguenti grandezze geometriche e meccaniche:
Tipologia (Testa svasata, testa larga);
Trattamento superficiale;
l: Lunghezza;
lt: Lunghezza filetto;
d1: Diametro filetto;
d2: Diametro nucleo;
ds: Diametro gambo;
dh: Diametro testa;
fu,k: Resistenza a trazione;
La tabella riporta il produttore, il codice identificativo e la descrizione del prodotto, nonché le seguenti grandezze geometriche e meccaniche:
Tipologia (Testa svasata, testa cilindrica);
Trattamento superficiale;
l: Lunghezza;
d1: Diametro filetto;
d2: Diametro nucleo;
ds: Diametro gambo;
dh: Diametro testa;
fu,k: Resistenza a trazione;
La tabella riporta il produttore, il codice identificativo e la descrizione del prodotto, nonché le seguenti grandezze geometriche e meccaniche:
Tipologia (Testa svasata, testa cilindrica);
Trattamento superficiale;
l: Lunghezza;
lt: Lunghezza filetto;
d1: Diametro filetto;
d2: Diametro nucleo;
ds: Diametro gambo;
dh: Diametro testa;
fu,k: Resistenza a trazione;
Il comando Ancoraggi consente di accedere alle finestre contenenti le tabelle dei dati tecnici relativi alle seguenti tipologie di dispositivi di ancoraggio messi a disposizione dell'utente:
La tabella riporta il produttore, il codice identificativo e la descrizione dei componenti della connessione (hold-down, connettori, rondella (se presente), barra filettata/ancorante meccanico e ancorante chimico), nonché le seguenti informazioni relative alla messa in opera:
Chiodatura: parziale o totale sull'elemento di ancoraggio;
Numero connettori: numero di dispositivi utilizzati per la connessione dell'ancoraggio alla parete in legno;
Numero di ancoranti: numero di dispositivi utilizzati per la connessione dell'ancoraggio al supporto in cls.
La tabella riporta il produttore, il codice identificativo e la descrizione dei componenti della connessione (piastra, connettori, barra filettata/ancorante meccanico e ancorante chimico), nonché le seguenti informazioni relative alla messa in opera:
Chiodatura: parziale o totale sull'elemento di ancoraggio;
Numero connettori: numero di dispositivi utilizzati per la connessione dell'ancoraggio alla parete in legno;
Numero di ancoranti: numero di dispositivi utilizzati per la connessione dell'ancoraggio al supporto in cls.
La tabella riporta il produttore, il codice identificativo e la descrizione dei componenti della connessione (hold-down, connettori, rondella (se presente) e bullone/barra filettata), nonché le seguenti informazioni relative alla messa in opera:
Chiodatura: parziale o totale sull'elemento di ancoraggio;
Numero connettori: numero di dispositivi utilizzati per la connessione di ciascuno dei due hold-down alla parete in legno.
La tabella riporta il produttore, il codice identificativo e la descrizione del prodotto, nonché le seguenti proprietà geometriche e meccaniche:
B: larghezza;
L: lunghezza;
t: spessore;
Diametro del foro;
Tipo di acciaio.
La tabella riporta il produttore, il codice identificativo e la descrizione dei componenti della connessione (angolare, connettori, barra filettata/ancorante meccanico e ancorante chimico (se presente)), nonché le seguenti informazioni relative alla messa in opera:
Chiodatura: parziale o totale sull'elemento di ancoraggio;
Numero di connettori: numero di dispositivi utilizzati per la connessione dell'ancoraggioalla parete in legno;
Numero di ancoranti: numero di dispositivi utilizzati per la connessione dell'ancoraggio al supporto in cls.
La tabella riporta il produttore, il codice identificativo e la descrizione dei componenti della connessione (piastra, connettori, barra filettata/ancorante meccanico e ancorante chimico (se presente)), nonché le seguenti informazioni relative alla messa in opera:
Chiodatura: parziale o totale sull'elemento di ancoraggio;
Numero di connettori: numero di dispositivi utilizzati per la connessione dell'ancoraggioalla parete in legno;
Numero di ancoranti: numero di dispositivi utilizzati per la connessione dell'ancoraggio al supporto in cls.
La tabella riporta il produttore, il codice identificativo e la descrizione dei componenti della connessione (angolare, connettori sul lato verticale e su quello orizzontale), nonché le seguenti informazioni relative alla messa in opera:
Chiodatura: parziale o totale sull'elemento di ancoraggio;
Numero di connettori lato verticale: numero di dispositivi utilizzati per la connessione della flangia verticale alla parete in legno;
Numero di connettori lato orizzontale: numero di dispositivi utilizzati per la connessione della flangia orizzontale alla parete in legno.
La tabella riporta il produttore, il codice identificativo e la descrizione del prodotto, nonché le proprietà geometriche e meccaniche:
B: larghezza;
L: lunghezza;
t: spessore;
Diametro dei fori;
Tipo di acciaio.
Il comando Tasselli consente di accedere alle finestre contenenti le tabelle dei dati tecnici relativi alle seguenti tipologie di ancoranti per c.a. messi a disposizione dell'utente:
La tabella riporta il produttore, il codice identificativo e la descrizione della barra filettata, il codice identificativo e la descrizione dell'ancorante chimico.
La tabella riporta il produttore, il codice identificativo e la descrizione del tassello meccanico.
Il comando Profili in acciaio consente di consultare le tabelle che riportano le proprietà geometriche e inerziali delle sezioni trasfersali in acciaio piu comuni sui mercati europei, britannici e americani:
Sono disponibili le tabelle che riportano le carateristiche geometriche e inerziali di profili IPE, HEA, HEB, HEM, IPN, HL, HD, HP, HG, UPE, UPN e UE.
Sono disponibili le tabelle che riportano le carateristiche geometriche e inerziali di profili UB, J, UC, UBP e PFC.
Sono disponibili le tabelle che riportano le carateristiche geometriche e inerziali di profili W, S, HP, C e MC.
Sono disponibili le tabelle che riportano le carateristiche geometriche e inerziali di profili rettangolari laminati a caldo, quadrati laminati a caldo, circolari laminati a caldo, rettangolari formati a freddo, quadrati formati a freddo e circolari formati a freddo,
Il sottomenu Elementi consente di definire dettagliatamente le caratteristiche geometriche e meccaniche degli elementi strutturali (pareti, solai, elementi lineari e connessioni) ed alcune ulteriori impostazioni di verifica degli elementi stessi.
Il comando Tipologia di parete consente di creare una nuova definizione di tipologia di parete e di modificare o fare una copia di una tipologia preesistente. L'utente ha inoltre la possibilità di selezionare delle tipologie di parete predefinite a telaio o in XLAM.
Il comando Crea parete telaio consente di generare una nuova tipologia di parete andando a definire le caratteristiche geometriche e meccaniche del telaio e dei pannelli di rivestimento. Nella prima finestra di dialogo l'utente è chiamato a:
assegnare un nome alla parete in corso di definizione;
indicare il numero di lati della parete dotati di fogli di rivestimento;
definire il materiale del telaio scegliendo dall'apposito database;
definire le caratteristiche geometriche degli elementi costituenti il telaio.
Le caratteristiche geometriche degli elementi costituenti il telaio da definire sono le seguenti:
Spessore del telaio t: spessore dell'elemento traverso del telaio;
Altezza traversi hb: altezza del traverso del telaio;
Base montante interno bs,int: base della sezione dei montanti interni del telaio;
Base montante interno bs,ext: base della sezione dei montanti esterni del telaio;
Interasse medio im: interasse tra i montanti del telaio.
Per definire le caratteristiche geometriche e meccaniche dei pannelli di rivestimento e della loro connessione al telaio, l'utente deve accedere alle successive finestre di dialogo Rivestimento Lato1/Lato2:
In tali finestre è necessario definire:
il materiale dei fogli di rivestimento consultando l'opportuno database e scegliendo fra compensato, OSB, particelle e fibrogesso;
le caratteristiche geometriche dei pannelli (spessore del foglio di rivestimento ts e dimensione di base dello stesso bs);
la tipologia di connettore utilizzato per la connessione fra pannello e telaio consultando l'opportuno database;
la spaziatura dei dispositivi di connessione posti lungo il bordo del pannello.
Nelle finestre di dialogo Rivestimento Lato 1/2 la spaziatura dei connettori interni sc,i è calcolata sulla base della spaziatura dei connettori di bordo sc,b con riferimento a quanto disposto dalla normativa UNI EN 1995-1-1: 2005 al punto 10.8.2: sc,i = min(2sc,b ; 300 mm).
Il valore della resistenza complessiva della connessione pannello-telaio Fv,Rk fornito all'interno della finestra è calcolato in accordo alle disposizioni contenute nella normativa UNI EN 1995-1-1: 2005 al punto 8.2.2.
Il valore della rigidezza dei mezzi di unione Kser fornito all'interno della finestra è calcolato in accordo alle disposizioni contenute nella normativa UNI EN 1995-1-1: 2005 al punto 7.1.
Cliccando l'icona riportata in figura l'utente può modificare il valore riportato immediatamente a destra dell'icona medesima.
Il comando Crea parete XLAM consente di generare una nuova tipologia di parete andando a definire le caratteristiche geometriche e meccaniche dei pannelli X-LAM. Nella prima finestra di dialogo l'utente è chiamato a:
assegnare un nome alla parete in corso di definizione;
indicare mediante l'apposita checkbox se la parete sia monolitica o giuntata;
assegnare sezione e materiale del pannello consultando gli opportuni database.
Mediante l'apposità checkbox è possibile ruotare di 90° il pannello al fine di cambiare l'orientazione degli strati del pannello.
In base al tipo di sezione e al materiale selezionati, il programma determina il modulo di taglio Geff, con riferimento al modello di calcolo proposto all'interno della pubblicazione "Verification of CLT-plates under loads in plane - Bogensperger T. Moosbrugger T. e Silly". L'utente ha comunque la possibilità di modificare manualmente il valore di calcolo sulla base di indagini sperimentali o di modelli di calcolo più accurati.
Nel caso in cui l'utente abbia scelto di creare un parete giuntata, la definizione della tipologia e delle proprietà dei giunti è resa possibile dalle finestre di dialogo che seguono.
La finestra di dialogo consente di definire:
La tipologia del connettore consultando l'apposito database;
La spaziatura dei connettori Sc.
Il valore della resistenza del singolo connettore Fv,Rk fornito all'interno della finestra è calcolato in accordo alle disposizioni contenute nella normativa UNI EN 1995-1-1: 2005 al punto 8.2.2.
Il valore della rigidezza dei mezzi di unione Kser fornito all'interno della finestra è calcolato in accordo alle disposizioni contenute nella normativa UNI EN 1995-1-1: 2005 al punto 7.1.
Il comando Tipologia di solaio consente di creare una nuova definizione di tipologia di solaio e di modificarne o fare una copia di una preesistente. L'utente ha inoltre la possibilità di selezionare delle tipologie predefinite di solai a travetti, massiccio o in XLAM.
Il comando Crea solaio a travetti consente di generare una nuova tipologia di solaio a travetti andando a definire le caratteristiche geometriche e meccaniche degli stessi. Nella finestra di dialogo l'utente è chiamato a:
assegnare un nome al solaio in corso di definizione;
definire il materiale dei travetti scegliendo dall'apposito database;
definire le caratteristiche geometriche dei travetti.
Le caratteristiche geometriche dei travetti da definire sono le seguenti:
Base della sezione del travetto bb;
Altezza della sezione del travetto hb;
Interasse dei travetti ib.
La finestra di dialogo riporta i valori assunti dalle caratteristiche inerziali della sezione dei travetti (area e momenti d'inerzia rispetto agli assi principali).
Il comando Crea solaio massiccio consente di generare una nuova tipologia di solaio massiccio andando a definire le caratteristiche geometriche e meccaniche dei pannelli costituenti il solaio stesso. Nella finestra di dialogo l'utente è chiamato a:
assegnare un nome al solaio in corso di definizione;
definire il materiale scegliendo dall'apposito database;
definire le caratteristiche geometriche dei pannelli di lamellare.
Le caratteristiche geometriche dei pannelli da definire sono le seguenti:
Base della sezione del pannello bb;
Altezza della sezione del pannello hb.
La finestra di dialogo riporta i valori assunti dalle caratteristiche inerziali della sezione del pannello (area e momento d'inerzia).
Il comando Crea solaio XLAM consente di generare una nuova tipologia di solaio in XLAM andando a definire le caratteristiche geometriche e meccaniche dei pannelli costituenti il solaio stesso. Nella finestra di dialogo l'utente è chiamato a:
assegnare un nome al solaio in corso di definizione;
definire la stratigrafia dei pannelli XLAM scegliendo dall'apposito database;
definire la classe del materiale legno;
definire l'orientazione delle tavole esterne del pannello XLAM: parallelo o ortogonali alla direzione di calcolo;
definire la larghezza di calcolo del solaio, cioè la larghezza delle fasce di solaio sulle quali verranno eseguite le verifiche. In altre parole, si tratta dell'interasse considerato dal software per discretizzare il solaio in elementi monodirezionali.
La finestra di dialogo riporta i valori assunti dalle caratteristiche inerziali della sezione del pannello (area netta e momento d'inerzia netto).
Il comando Sezioni trasversali consente di creare una nuova definizione di una sezione trasversale in legno o in acciaio e di modificarne o fare una copia di una preesistente. L'utente ha inoltre la possibilità di utilizzare una delle sezioni predefinite.
Selezionando il comando Nuova sezione in legno è possibile definire una nuova sezione in legno.
Nella finestra di dialogo l'utente è chiamato a:
assegnare un nome alla sezione in corso di definizione;
assegnare il materiale consultando l'opportuno database;
assegnare le grandezze geometriche della sezione (base e altezza).
La finestra di dialogo riporta il valore assunto dalle caratteristiche inerziali della sezione (area e momenti di inerzia rispetto agli assi principali).
Selezionando il comando Nuova sezione in acciaio è possibile definire una nuova sezione in acciaio:
Nella finestra di dialogo l'utente è chiamato a:
assegnare un nome alla sezione in corso di definizione;
assegnare il tipo di profilo consultando l'opportuno database;
scegliere il tipo di acciaio della sezione.
La finestra di dialogo riporta il valore assunto dalle caratteristiche inerziali della sezione (area, momenti di inerzia e moduli di resistenza rispetto agli assi principali).
Il comando Connessioni consente di creare una nuova definizione di connessione e di modificarne o fare un copia di una preesistente. L'utente ha inoltre la possibilità di utilizzare una delle connessioni predefinite.
Selezionando il comando Aggiungi nuovo è possibile definire una nuova connessione:
La prima finestra di dialogo permette all'utente di:
assegnare un nome alla connessione in corso di definizione;
definire, mediante apposita checkbox, la posizione dell'ancoraggio (Ancoraggio interpiano, Ancoraggio di base).
Per le connessioni nel cui certificato viene fornito il valore caratteristico della resistenza della chiodatura (hold down, doppio hold down, piastre a trazione legno-calcestruzzo, angolari legno-calcestruzzo, angolari legno-legno, piastre a taglio legno-calcestruzzo) si applica quanto segue.
Rk mostrato in interfaccia indica il valore caratteristico di resistenza della chiodatura nell'ipotesi del rispetto delle distanze dai bordi e con riferimento ad una densità caratteristica del legno pari a 350 kg/m3. In fase di calcolo la resistenza della chiodatura verrà corretta, per una densità del materiale utilizzato inferiore a 350 kg/m3, secondo la formula Rk,dens = Rk · (ρk / 350)2
Per le connessioni in cui il valore della resistenza della chiodatura viene calcolato mediante la teoria di Johansen (piastre a trazione legno-legno, piastra a taglio legno-legno sia di base che di interpiano) si applica quanto segue.
Rk mostrato in interfaccia indica il valore caratteristico di resistenza della chiodatura nell'ipotesi del rispetto delle distanze dai bordi e con riferimento ad una densità caratteristica del legno pari a 350 kg/m3. In fase di calcolo la resistenza della chiodatura verrà valutata con l’effettiva densità del legno utilizzato.
La capacità portante della chiodatura dipende dallo spessore della piastra in acciaio: in funzione dello spessore della piastra scelta il calcolo viene eseguito nell’ipotesi di piastra spessa, di piastra sottile o tramite interpolazione lineare nelle condizioni intermedie.
Le finestre successive consentono all'utente di definire dettagliatamente gli ancoraggi relativi alle tipologie selezionate in precedenza.
All'interno della finestra l'utente può definire:
il tipo di ancoraggio;
il tipo di connettore;
il numero di connettori (numero di file e numero di connettori per fila);
il numero di ancoraggi per estremità di parete.
All'interno della finestra vengono riportati:
il valore della resistenza della chiodatura Rc,k;
il valore della resistenza plastica a trazione del nastro Rpl,k;
il valore della resistenza a rottura della sezione netta del nastro Ru,k;
il valore della rigidezza a trazione della connessione.
Il numero totale di connettori viene utilizzato dal software per il calcolo della capacità portante nella direzione ortogonale alla fibratura
Il numero efficace di connettori viene utilizzato dal software per il calcolo della capacità portante nella direzione parallela alla fibratura
Nel caso di chiodi e viti con diametro efficace def minore od uguale a 6 mm il numero efficace di connettori disposti in una fila parallelamente alla fibratura, ai fini del calcolo della capacità portante parallela alla fibratura, viene valutato in accordo con il punto 8.3.1.1 (8) della norma EN 1995-1-1. Nel caso delle viti con diametro efficace def maggiore di 6 mm il numero efficace di connettori disposti in una fila parallelamente alla fibratura, ai fini del calcolo della capacità portante parallela alla fibratura, viene valutato in accordo con il punto 8.5.1.1 (4) della norma EN 1995-1-1. Il numero efficace di connettori nef,conn utilizzato nel calcolo della capacità portante della connessione di un nastro forato/piastra forata è dato dalla seguente formula nef,conn = nef,fila * nfile in cui:
nfile è il numero di file di connettori presenti;
nef,fila è il numero efficace di connettori in una fila;
Per le pareti in XLAM, ai fini del calcolo della capacità portante della connessione del nastro forato/piastra forata, si utilizza il numero efficace di connettori quando la direzione della fibratura delle tavole esterne del pannello XLAM è parallela alla fila stessa e alla direzione del carico. Le possibili casistiche sono qui riassunte.
Nastro forato/piastra forata a trazione
Per una parete in XLAM con la fibratura delle tavole degli strati esterni disposta in direzione verticale, la capacità portante delle connessione viene valutata utilizzando il numero efficace di connettori
Per una parete in XLAM con la fibratura delle tavole degli strati esterni disposta in direzione orizzontale, la capacità portante delle connessione viene valutata utilizzando il numero totale di connettori
Piastra forata a taglio
Per una parete in XLAM con la fibratura delle tavole degli strati esterni disposta in direzione verticale, la capacità portante delle connessione viene valutata utilizzando il numero totale di connettori
Per una parete in XLAM con la fibratura delle tavole degli strati esterni disposta in direzione orizzontale, la capacità portante delle connessione viene valutata utilizzando il numero efficace di connettori
Per le pareti intelaiate la capacità portante dei nastri forati e delle piastre forate a trazione e taglio viene sempre valutata utilizzando il numero efficace di connettori in quanto la direzione della fibratura (nel montante per le connessioni a trazione e nel traverso per quelle a taglio) è sempre parallela alle file di connettori e alla direzione del carico.
I limiti di inserimento relativi al campo "Spaziatura parallela alla fibratura a1" sono valutati nell'ipotesi in cui la sollecitazione sia parallela alla fibratura. Il valore della spaziatura parallela alla fibratura (a1) viene utilizzato infatti unicamente per la valutazione del numero efficace di connettori. Qualora la sollecitazione sia ortogonale alla fibratura il calcolo della resistenza viene eseguito facendo riferimento al numero totale di connettori.
All'interno della finestra l'utente può definire:
il tipo di ancoraggio;
il coefficiente di eccentricità kt
il numero di ancoraggi per estremità di parete.
All'interno della finestra vengono riportati:
la tipologia di chiodatura;
il tipo di connettore;
il tipo di bullone;
il valore di resistenza della chiodatura Rc,k;
il valore di resistenza dell'hold down (acciaio) Rs,k;
il valore di resistenza a trazione del bullone Rt,k;
il valore della rigidezza a trazione della connessione.
La forza di trazione agente sul bullone viene calcolata tenendo in conto del momento aggiuntivo dovuto al non allineamento tra la forza esterna agente sulla flangia verticale dell’hold-down ed il bullone stesso mediante un coefficiente di eccentricità indicato con kt. Si ha:
Tb = Ta · kt
in cui:
- Tb: è la forza di trazione agente sul bullone incremetata per effetto dell'eccentricità tra flangia e bullone
- Ta: è la forza di trazione agente sull'hold-down
- kt: è il coefficiente di eccentricità
All'interno della finestra l'utente può definire:
il tipo di ancoraggio;
il tipo di connettore;
il numero di connettori (numero di file e numero di connettori per fila);
l'interasse tra gli ancoraggi.
All'interno della finestra vengono riportati:
il valore della resistenza della chiodatura Rc,k;
il valore della resistenza plastica del nastro Rs,k;
il valore della rigidezza a taglio della connessione.
All'interno della finestra l'utente può definire:
il tipo di ancoraggio;
il numero di lati (1 o 2) su cui applicare l'ancoraggio;
l'interasse tra gli ancoraggi i.
All'interno della finestra vengono riportati:
il tipo di chiodatura;
il tipo di connettore verticale;
il tipo di connettore orizzontale;
il valore della resistenza a taglio dell'angolare Ra,k;
il valore della rigidezza a taglio della connessione.
All'interno della finestra l'utente può definire:
il tipo di ancoraggio;
il coefficiente di eccentricità kt
il numero di ancoraggi per estremità di parete.
All'interno della finestra vengono riportati:
la tipologia di chiodatura;
il tipo di connettore;
il tipo di barra filettata con ancorante chimico o il tipo di tassello meccanico;
il valore di resistenza della chiodatura Rc,k;
il valore di resistenza dell'hold down (acciaio) Rs,k;
il valore di resistenza a trazione dei tasselli Rp,k;
il valore della rigidezza a trazione della connessione.
La forza di trazione agente sui tasselli viene calcolata tenendo in conto del momento aggiuntivo dovuto al non allineamento tra la forza esterna agente sulla flangia verticale dell’hold-down ed i tasselli stessi mediante un coefficiente di eccentricità indicato con kt. Si ha:
Tp = Ta · kt
in cui:
- Tp: è la forza di trazione agente sui tasselli incremetata per effetto dell'eccentricità tra flangia e tasselli
- Ta: è la forza di trazione agente sull'hold-down
- kt: è il coefficiente di eccentricità
All'interno della finestra l'utente può definire:
il tipo di ancoraggio;
il coefficiente di eccentricità kt
il numero di ancoraggi per estremità di parete.
All'interno della finestra vengono riportati:
la tipologia di chiodatura;
il tipo di connettore;
il tipo di barra filettata con ancorante chimico o il tipo di tassello meccanico;
il valore di resistenza della chiodatura Rc,k;
il valore di resistenza della piastra a trazione (acciaio) Rs,k;
il valore di resistenza a taglio dei tasselli Rp,k;
il valore della rigidezza a trazione della connessione.
La forza di taglio agente sui tasselli viene calcolata mediante il coefficiente di correzione indicato con kt. Si ha:
Vp = Ta · kt
in cui:
- Vp: è la forza di taglio agente sui tasselli
- Ta: è la forza di trazione totale agente sulla connessione
- kt: è il coefficiente di eccentricità
All'interno della finestra l'utente può definire:
il tipo di ancoraggio;
il numero di lati (1 o 2) su cui applicare l'ancoraggio;
l'interasse tra gli ancoraggi i.
All'interno della finestra vengono riportati:
il tipo di chiodatura;
il tipo di connettore;
il tipo di barra filettata con ancorante chimico o il tipo di tassello meccanico;
il valore della resistenza a taglio dell'angolare Ra,k;
il valore della resistenza a taglio dei tasselli Rp,k;
il valore della rigidezza a taglio della connessione.
All'interno della finestra l'utente può definire:
il tipo di ancoraggio;
il numero di lati (1 o 2) su cui applicare l'ancoraggio;
l'interasse fra gli ancoraggi i.
All'interno della finestra vengono riportati:
il tipo di chiodatura;
il tipo di connettore verticale;
il tipo di connettore orizzontale;
il valore della resistenza a taglio dell'angolare Ra,k;
il valore della rigidezza a taglio della connessione.
All'interno della finestra l'utente può definire:
il tipo di ancoraggio;
il tipo di barra filettata con ancorante chimico o il tipo di tassello meccanico;
il numero di lati (1 o 2) su cui applicare l'ancoraggio;
l'interasse fra gli ancoraggi.
All'interno della finestra vengono riportati:
il valore della resistenza a taglio dei connettori Rc,k;
il valore della resistenza a taglio dell'ancoraggio Rs,k;
il valore della resistenza a taglio dei tasselli Rp,k;
il valore della rigidezza a taglio della connessione.
All'interno della finestra l'utente può definire:
il tipo di ancoraggio;
il tipo di connettore;
il numero di connettori (numero di file e numero di connettori per fila);
l'interasse fra gli ancoraggi.
All'interno della finestra vengono riportati:
il valore della resistenza della chiodatura Rc,k;
il valore della resistenza a taglio lato acciaio Rs,k;
il valore della rigidezza a taglio della connessione.
Il comando Svergolamento consente di definire diverse tipologie di vincoli per la verifica ad instabilità di travi in legno o acciaio e di modificare o copiare una tipologia preesistente. L'utente ha inoltre la possibilità di utilizzare una delle tipologie predefinite.
Selezionando il comando Aggiungi definizione per travi in legno è possibile definire una nuova tipologia di vincoli per travi in legno:
Nella finestra di dialogo l'utente è chiamato a:
assegnare un nome alla tipologia di vincoli in corso di definizione;
definire dove è applicato il carico (intradosso, centro di taglio, estradosso);
definire il coefficiente di lunghezza efficace;
definire i vincoli laterali della nuova tipologia creata.
Selezionando il comando Aggiungi definizione per travi in acciaio è possibile definire una nuova tipologia di vincoli per travi in acciaio:
Nella finestra di dialogo l'utente è chiamato a:
assegnare un nome alla tipologia di vincoli in corso di definizione;
definire dove è applicato il carico (intradosso, centro di taglio, estradosso);
definire il coefficiente di lunghezza efficace;
definire il coefficiente di ingobbamento, i coefficienti C1 e C2;
definire i vincoli laterali della nuova tipologia creata;
Per profili in acciaio laminati a C si ipotizza l'assenza di fenomeni di instabilità flesso-torsionale.
Il comando Vibrazioni consente di definire diverse proprietà per la verifica delle vibrazioni dei solai e di modificare o copiare una tipologia preesistente. L'utente ha inoltre la possibilità di utilizzare una delle tipologie predefinite.
Selezionando il comando Aggiungi nuovo l'utente può assegnare i parametri necessari per le verifiche di vibrazione sui solai. Nelle finestra di dialogo l'utente è chiamato a:
assegnare un nome alla definizione dei paramentri di vibrazione;
definire il livello di prestazione (Esigenze normali o elevate);
definire il coefficiente di smorzamento;
definire la rigidezza trasversale degli elementi secondari impostando lo spessore e il modulo elastico trasversale degli stessi.
Il valore del coefficiente di smorzamento può indicativamente essere assunto pari a:
0,01 per solai senza pavimento flottante o in mancanza di informazioni dettagliate;
0,02 per solai in XLAM o in lamellare sdraiato con pavimento flottante;
0,03 per solai a travetti con pavimento flottante.
Il comando Limiti di deformazione consente di definire i limiti di deformazione per la verifica di defmrabilità di travi e solai e di modificare o copiare una tipologia preesistente. L'utente ha inoltre la possibilità di utilizzare una delle tipologie predefinite.
Selezionando il comando Nuova definizione per travi in legno o il comando Nuova definizione per solai o tetti, l'utente può assegnare i limiti di deformazione necessari per la verifica di elementi lignei. Nelle finestra di dialogo l'utente è chiamato a:
assegnare un nome alla definizione dei limiti di deformazione;
definire i limiti di deformazione come frazione della luce di ciascuan campata;
scegliere se escludere o meno la verifica per deformazioni negative su sezioni di elementi a mensola.
I limiti di deformazioni da settare sono:
limite alla deformazione istantanea per campate non a mensola;
limite alla deformazione finale per campate non a mensola;
limite alla deformazione istantanea per campate a mensola;
limite alla deformazione finale per campate a mensola;
Selezionando il comando Nuova definizione per travi in acciaio l'utente può assegnare i limiti di deformazione necessari per la verifica di elementi in acciaio. Nelle finestra di dialogo l'utente è chiamato a:
assegnare un nome alla definizione dei limiti di deformazione;
definire i limiti di deformazione come frazione della luce di ciascuan campata;
scegliere se escludere o meno la verifica per deformazioni negative su sezioni di elementi a mensola.
I limiti di deformazioni da settare sono:
limite alla deformazione data dai soli carichi variabili per campate non a mensola;
limite alla deformazione finale per campate non a mensola;
limite alla deformazione data dai soli carichi variabili per campate a mensola;
limite alla deformazione finale per campate a mensola;
Il comando Carichi parete consente di definire i carichi assegnabili alle pareti e di modificare o copiare le definizioni preesistenti.
Selezionando il comando Aggiungi nuovo l'utente può definire i carichi agenti su una parete. Nelle finestra di dialogo l'utente è chiamato:
assegnare un nome al carico;
definire la posizione della parete (Parete interna o esterna).
Definendo una Parete interna l'utente ha la possibilità di:
modificare il valore del peso proprio strutturale G1, calcolato in automatico dal programma, selezionando l'apposita icona;
assegnare il valore del carico permanente non strutturale G2 .
Definendo una Parete esterna l'utente ha la possibilità di:
modificare il valore del peso proprio strutturale G1, calcolato in automatico dal programma, selezionando l'apposita icona;
assegnare il valore del carico permanente non strutturale G2 .
modificare il valore del carico del vento come specificato di seguito.
Il Carico vento, nel caso di utilizzo delle Norme Tecniche per le Costruzioni come normativa di riferimento, è calcolabile con vari livelli di automazione dal programma con riferimento alla geolocalizzazione del modello e alle impostazioni settate nella sezione Proprietà del progetto/Neve Vento/Vento. Nel caso di utilizzo degli Eurocodici come normativa di riferimento, il carico da vento può essere calcolato con vari livelli di automazione a partire dalle impostazioni settate nella sezione Proprietà del progetto/Vento.
Nel caso di utilizzo delle Norme Tecniche per le Costruzioni come normativa di riferimento, il Carico vento è definito secondo le sue componenti esterne sopravento, sottovento e laterale e le componenti interne in pressione e depressione e può essere calcolato secondo le seguenti opzioni (selezionabili cliccando sull'icona a forma di matita presente accanto a ciascuna componente):
Calcolo completamente automatico: la pressione cinetica di riferimento è calcolata in funzione della geolocalizzazione della sito, il coefficiente di esposizione tiene conto della categoria di esposizione del sito e dell'altezza di riferimento attribuibile a ciascuna parete per ciascuna delle 5 componenti del carico vento, il coefficiente dinamico può essere definito dall'utente in Proprietà del progetto/Neve Vento/Vento, i coefficienti di pressione esterni sono calcolati secondo le relazioni di Tab. C3.3.1 della Circolare 21/01/2019 alle NTC 2018 prendendo a riferimento il più piccolo rettangolo circoscrivibile alla pianta della struttura ed i coefficienti di pressione interni sono assunti pari a +0.2 e -0.3;
Calcolo automatico con coefficienti di pressione editati da utente: la pressione cinetica di riferimento è calcolata in funzione della geolocalizzazione della sito, il coefficiente di esposizione tiene conto della categoria di esposizione del sito e dell'altezza di riferimento attribuibile a ciascuna parete per ciascuna delle 5 componenti del carico vento, il coefficiente dinamico può essere definito dall'utente in Proprietà del progetto/Neve Vento/Vento, i coefficienti di pressione esterni ed interni possono essere editati manualmente dall'utente nel caso fosse necessaria una più dettagliata definizione dei coefficienti locali di pressione;
Impostazione manuale: l'utente può impostare manualmente i valori di ciascuna componente del carico da vento.
Nel caso di utilizzo degli Eurocodici come normativa di riferimento, il Carico vento è definito secondo le sue componenti esterne sopravento, sottovento e laterale e le sue componenti interne in pressione e depressione e può essere calcolato secondo le seguenti opzioni (selezionabili cliccando sull'icona a forma di matita presente accanto a ciascuna componente):
Calcolo completamente automatico: la pressione base del vento è calcolata in funzione della velocità di base del vento vb e della densità dell'aria settate in Proprietà del progetto/Vento, il fattore di esposizione tiene conto della categoria di terreno del sito e dell'altezza di riferimento attribuibile a ciascuna parete per ciascuna delle 5 componenti del carico vento, il fattore dinamico e di orografia possono essere definiti dall'utente in Proprietà del progetto/Vento, i coefficienti di pressione cpe,10 esterni sopravento e sottovento sono calcolati in accordo con la sezione 7.2 della norma EN 1991-1-4 prendendo a riferimento il più piccolo rettangolo circoscrivibile alla pianta della struttura, il coefficiente di pressione cpe,10 laterale è assunto pari a -1.2 ed i coefficienti di pressione interni sono assunti pari a +0.2 e -0.3;
Calcolo automatico con coefficienti di pressione editati da utente: la pressione base del vento è calcolata in funzione della velocità di base del vento vb e della densità dell'aria settate in Proprietà del progetto/Vento, il fattore di esposizione tiene conto della categoria di terreno del sito e dell'altezza di riferimento attribuibile a ciascuna parete per ciascuna delle 5 componenti del carico vento, il fattore dinamico e di orografia possono essere definiti dall'utente in Proprietà del progetto/Vento, i coefficienti di pressione esterni ed interni possono essere editati manualmente dall'utente;
Impostazione manuale: l'utente può impostare manualmente i valori di ciascuna componente del carico da vento.
Il comando Carichi solaio consente di definire i carichi assegnabili ai solai e di modificare o copiare le definizioni preesistenti. L'utente ha inoltre la possibilità di utilizzare una delle tipologie predefinite relative a solai ad uso residenziale, ad uso ufficio e di copertura.
Selezionando il comando Aggiungi nuovo l'utente può definire i carichi agenti su un solaio. Nelle finestra di dialogo l'utente è chiamato a:
assegnare un nome al carico;
definire la posizione del solaio mediante il menu a tendina (Solaio di copertura o di interpiano);
Definendo un carico per Solaio interno l'utente ha la possibilità di:
modificare il valore del peso proprio strutturale G1, calcolato in automatico dal programma, selezionando l'apposita icona;
assegnare il valore del carico permanente non strutturale G2 ;
assegnare il valore del carico variabile Qk selezionando l'opportuna categoria.
In accordo con la normativa di riferimento impostata, l'utente ha a disposizione i carichi variabili inclusi in normativa con i rispettivi coefficienti e classi di durata. La scelta avviene mediante due menù a tendina che consentono di scegliere la categoria e la sottocategoria di carico.
Selezionando il comando Mostra Categorie è possibile accedere alla tabella che, in accordo con la normativa di riferimento, riassume le categorie di carico variabile e i rispettivi coefficienti:
In funzione della categoria scelta, il software propone automaticamente il valore di carico riportato in normativa. L'utente può incrementare manualmente tale valore se necessario.
Selezionando la "x" posta in corrispondenza del margine destro della finestra Carichi Variabili, è possibile eliminare il carichi selezionato:
Definendo un Solaio di copertura l'utente ha la possibilità di:
modificare il valore del peso proprio strutturale G1, calcolato in automatico dal programma, selezionando l'apposita icona;
assegnare il valore del carico permanente non strutturale G2;
assegnare il valore del carico variabile Qk selezionando l'opportuna categoria;
assegnare il valore del carico variabile da neve;
assegnare il valore del carico da vento.
I carichi da neve e da vento, nel caso di utilizzo delle Norme Tecniche per le Costruzioni come normativa di riferimento, sono calcolabili automaticamente dal programma (con riferimento alla geolocalizzazione del modello e alle impostazioni settate nella sezione Proprietà del progetto/Neve Vento/Vento). Nel caso di utilizzo degli Eurocodici come normativa di riferimento, i soli carichi da vento possono essere definiti secondo una procedura automatica.
Nel caso di utilizzo delle Norme Tecniche per le Costruzioni come normativa di riferimento, il software può calcolare automaticamente il Carico neve in funzione della geolocalizzazione del progetto, dei coefficienti di forma (automaticamente calcolato), di esposizione (automaticamente calcolato) e termico (definito dall'utente). In alternativa, l'utente può settare manualmente il valore di questo carico.
Per quanto riguarda il Carico vento, esso è definito secondo le sue componenti esterne in pressione e in depressione e le sue componenti interne in pressione e depressione e può essere calcolato secondo le seguenti opzioni (selezionabili cliccando sull'icona a forma di matita presente accanto a ciascuna componente):
Calcolo completamente automatico: la pressione cinetica di riferimento è calcolata in funzione della geolocalizzazione della sito, il coefficiente di esposizione tiene conto della categoria di esposizione del sito e della quota del solaio, il coefficiente dinamico può essere definito dall'utente in Proprietà del progetto/Neve Vento/Vento, i coefficienti di pressione esterni sono assunti pari a +0.2 e -1.1 ed i coefficienti di pressione interni sono assunti pari a +0.2 e -0.3;
Calcolo automatico con coefficienti di pressione editati da utente: la pressione cinetica di riferimento è calcolata in funzione della geolocalizzazione della sito, il coefficiente di esposizione tiene conto della categoria di esposizione del sito e della quota del solaio, il coefficiente dinamico può essere definito dall'utente in Proprietà del progetto/Neve Vento/Vento, i coefficienti di pressione esterni ed interni possono essere editati manualmente dall'utente nel caso fosse necessaria una più dettagliata definizione dei coefficienti locali di pressione;
Impostazione manuale: l'utente può impostare manualmente i valori di ciascuna componente del carico da vento.
Nel caso di utilizzo degli Eurocodici come normativa di riferimento, il Carico neve è definito manualmente dall'utente.
Per quanto riguarda il Carico vento, esso è definito secondo le sue componenti esterne in pressione e in depressione e le sue componenti interne in pressione e depressione e può essere calcolato secondo le seguenti opzioni (selezionabili cliccando sull'icona a forma di matita presente accanto a ciascuna componente):
Calcolo completamente automatico: la pressione base del vento è calcolata in funzione della velocità di base del vento vb e della densità dell'aria settate in Proprietà del progetto/Vento, il fattore di esposizione tiene conto della categoria di terreno del sito e della quota del solaio, il fattore dinamico e di orografia possono essere definiti dall'utente in Proprietà del progetto/Vento, i coefficienti di pressione cpe,10 esterni sono assunti pari a +0.2 e -1.2 e quelli interni sono assunti pari a +0.2 e -0.3;
Calcolo automatico con coefficienti di pressione editati da utente: la pressione base del vento è calcolata in funzione della velocità di base del vento vb e della densità dell'aria settate in Proprietà del progetto/Vento, il fattore di esposizione tiene conto della categoria di terreno del sito e della quota del solaio, il fattore dinamico e di orografia possono essere definiti dall'utente in Proprietà del progetto/Vento, i coefficienti di pressione cpe,10 esterni ed interni possono essere editati manualmente dall'utente;
Impostazione manuale: l'utente può impostare manualmente i valori di ciascuna componente del carico da vento.
Selezionando il comando Aggiungi carico variabile è possibile aggiungere un carico variabile, o ripristinare un carico precedentemente eliminato.
Il comando Carichi lineari consente di definire i carichi lineari (applicabili a solai, tetti e travi) e di modificare o copiare le definizioni preesistenti.
La finestra di dialogo è coerente con quella dei carichi da solaio/tetto a cui si rimanda per ulteriori dettagli.
Il comando Elimina definizioni non in uso consente di eliminare automaticamente tutte le definizioni della sezione Elementi e della sezione Carichi non utilizzate nel modello al momento dell'utilizzo del comando.
Il comando non è annullabile una volta confermato.
Non è possibile eliminare tutte le definizioni di una tipologia di elemento/carico, il software richiede sempre la presenza di almeno una definizion per tipologia di elemento/carico.