Il comando Geolocalizzazione, disponibile solo nel caso di utilizzo delle Norme Tecniche per le costruzioni 2008 o 2018 come normativa di riferimento, permette di accedere alla finestra di dialogo in cui l'utente è chiamato a definire l'ubicazione della struttura da modellare. Il sito può essere individuato:
posizionando opportunamente il puntatore sulla mappa;
selezionando in successione, negli appositi menu a tendina, la regione, la provincia e la città di appartenza del sito ove deve essere ubicata la costruzione;
fornendo direttamente le coordinate (latitudine e longitudine) e la quota sul livello del mare del sito ove deve essere ubicata la costruzione.
Il comando Proprietà sismiche consente di definire i parametri necessari per definire l'azione sismica in accordo con la normativa di riferimento impostata.
Le finestre di dialogo raggiungibili con il comando Proprietà sismiche differiscono a seconda che la normativa di riferimento sia quella italiana (Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 o 2018) o siano gli Eurocodici con eventuali annessi nazionali.
Innanzitutto l'utente è chiamato a scegliere se fare riferimento a spettri sismici di risposta definiti secondo la procedura proposta dalle NTC o se importare degli spettri definiti dall'utente stesso
Nel caso si opti per importare spettri definiti dall'utente, nella seconda finestra di dialogo è necessario definire:
se la struttura è regolare in altezza o meno;
la classe d'uso dall'apposito menu a discesa in accordo con le definizioni delle NTC.
Nelle successive finestre di dialogo l'utente può caricare i file, in formato csv, degli spettri di progetto (quindi già ridotti per eventuali fattori di comportamento) per gli stati limite ultimi e di esercizio.
Il file importato deve contenere, in accordo con le impostazioni di sistema per i separatori decimali e di elenco, una prima colonna sulle quali sono riportate le ascisse dello spettro e una seconda colonna con le ordinate dello stesso.
Ad esempio, se le impostazioni di sistema seguono le convenzioni italiane, il separate di elenco e ";" mentre il separatore decimale è ",". Se le impostazioni di sistema seguono le convenzioni inglesi, il separate di elenco e "," mentre il separatore decimale è ".".
Nella finestra di dialogo l'utente è chiamato a selezionare:
il tipo di costruzione dall'apposito menu a discesa;
la Vita nominale VN;
la classe d'uso dall'apposito menu a discesa.
La finestra di dialogo riporta:
i valori del Coefficiente d'uso CU, associato alla Classe d'uso selezionata;
il valore del Periodo di riferimento VR calcolato mediante la relazione VR = VN ·CU.
Per gli Stati limite di esercizio e gli Stati limite ultimi, nella finestra vengono riportati i valori dei seguenti parametri necessari per la definizione degli spettri elastici in accelerazione:
PVR: probabilità di superamento nel periodo di riferimento;
TR: periodo di ritorno dell'evento sismico associato alla probabilità di superamento;
ag : accelerazione orizzontale massima del sito;
F0: valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione orizzontale;
T*C : periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro in accelerazione orizzontale.
Nella finestra di dialogo l'utente è chiamato a selezionare:
la categoria del suolo mediante apposito menu a discesa;
la categoria topografica mediante apposito menu a discesa;
il rapporto tra la quota h del sito e l'altezza del rilievo H se rilevante.
Nella finestra di dialogo viene riportato il valore assunto dal Coefficiente di amplificazione topografica ST nonché, per gli Stati limite di esercizio e gli Stati limite ultimi, i valori dei seguenti parametri necessari per la definizione degli spettri elastici in accelerazione:
SS: coefficiente di amplificazione stratigrafica;
CC: coefficiente funzione della categoria di sottosuolo;
S: coefficiente che tiene conto della categoria di sottosuolo e delle condizioni topografiche mediante la relazione S = SS·ST;
TB: periodo corrispondente all'inizio del tratto dello spettro ad accelerazione costante definito mediante la relazione TB = TC/3;
TC: periodo corrispondente all'inizio del tratto dello spettro avelocità costante definito mediante la relazione TC = CC·T*C;
TD : periodo corrispondente all'inizio del tratto a spostamento costante dello spettro espresso in secondi definito mediante la relazione TD = 4,0·ag/g +1,6;
La finestra di dialogo fornisce la rappresentazione grafica degli spettri elastici di progetto associati agli Stati limite ultimi e di esercizio, definiti sulla base dei parametri selezionati dall'utente nelle finestre di dialogo precedentemente llustrate, con riferimento alle espressioni fornite dalle NTC.
Affinché la definizione degli spettri elastici sia compiuta, l'utente è chiamato a fornire:
Dal valore assunto da tale coefficiente dipende il valore assunto da parametro η definito come:
La finestra di dialogo fornisce la rappresentazione grafica (in colore rosso) dello spettro di progetto inelastico ottenuto a partire dal corrispondente spettro elastico mediante l'introduzione del fattore di comportamento q che tiene conto in modo sintetico della capacità dissipativa anaelastica della struttura, della sua sovraresistenza e dell'incremento del suo periodo proprio a seguito delle plasticizzazioni.
Lo spettro di progetto Sd(T) da utilizzare è ottenuto riducendo le ordinate dello spettro elastico corrispondente riferito alla probabilità di superamento nel periodo di riferimento PVR considerata secondo le formule 3.2.3.2.1 delle NTC dove η vale 1/q.
Nella finestra di dialogo l'utente è chiamato a:
definire se la struttura sia regolare in altezza o meno mediante l'apposita check box;
definire la classe di duttilità della struttura mediante apposito menu a discesa;
definire la tipologia strutturale utilizzata mediante apposito menu a discesa in funzione della quale sarà proposto il valore di base del fattore di comportamento;
modificare, se necessario, il valore bese del fattore di comportamento q0 fornito dal programma in base alle indicazioni fornite dalla NTC al punto 7.7.3.
All'interno della finestra di dialogo vengono riportati:
il coefficiente di regolarità in altezza KR, che assume valore pari 1 per costruzioni regolari in altezza e 0,8 per costruzioni non regolari.
il valore del fattore di struttura determinato mediante la relazione q = q0· KR;
Le finestre di dialogo forniscono le rappresentazioni grafica degli spettri di progetto agli Stati Limite di Danno e agli Stati Limite di Operatività (solo per strutture in classi d'uso III e IV).
Nel caso di utilizzo delle NTC 2018 come normativa di riferimento, è possibile applicare un fattore di comportamento anche allo spettro di progetto agli Stati Limite di Danno.
Innanzitutto l'utente è chiamato a scegliere se fare riferimento a spettri sismici di risposta definiti secondo la procedura proposta dall'EC8 o se importare degli spettri definiti dall'utente stesso:
Nel caso si opti per importare spettri definiti dall'utente, nella prima finestra di dialogo è necessario definire:
se la struttura è regolare in altezza o meno;
la classe d'importanza dall'apposito menu a discesa in accordo con le definizioni degli Eurocodici.
Nelle successive finestre di dialogo l'utente può caricare i file, in formato csv, degli spettri di progetto (quindi già ridotti per eventuali fattori di comportamento) per gli stati limite ultimi e di esercizio.
Il file importato deve contenere, in accordo con le impostazioni di sistema per i separatori decimali e di elenco, una prima colonna sulle quali sono riportate le ascisse dello spettro e una seconda colonna con le ordinate dello stesso.
Ad esempio, se le impostazioni di sistema seguono le convenzioni italiane, il separate di elenco e ";" mentre il separatore decimale è ",". Se le impostazioni di sistema seguono le convenzioni inglesi, il separate di elenco e "," mentre il separatore decimale è ".".
Nella finestra di dialogo l'utente è chiamato a definire:
l'accelerazione di riferimento del terreno agR;
la classe di importanza dall'apposito menu a discesa;
il tipo di terreno dall'apposito menu a discesa;
il tipo di spettro dall'apposito menu a discesa.
La finestra di dialogo riporta:
i valori del coefficiente di importanza e il coefficiente di riduzione per gli SLD associati alla classe di impotanza selezionata;
i valori dei parametri necessari per la definizione degli spettri elastici in accelerazione.
La finestra di dialogo fornisce la rappresentazione grafica degli spettri elastici di progetto associati agli Stati limite ultimi e di esercizio, definiti sulla base dei parametri selezionati dall'utente nelle finestre di dialogo precedentemente llustrate, con riferimento alle espressioni fornite dall'EC8.
Affinché la definizione degli spettri elastici sia compiuta, l'utente è chiamato a fornire:
Dal valore assunto da tale coefficiente dipende il valore assunto da parametro η definito come:
La finestra di dialogo fornisce la rappresentazione grafica (in colore rosso) dello spettro di progetto inelastico ottenuto a partire dal corrispondente spettro elastico mediante l'introduzione del fattore di comportamento q che tiene conto in modo sintetico della capacità dissipativa anaelastica della struttura, della sua sovraresistenza e dell'incremento del suo periodo proprio a seguito delle plasticizzazioni.
Nella finestra di dialogo l'utente è chiamato a:
definire se la struttura sia regolare in altezza o meno mediante l'apposita check box;
definire il valore di base del fattore di comportamento q0.
All'interno della finestra di dialogo vengono riportati:
il coefficiente di regolarità in altezza, che assume valore pari 1 per costruzioni regolari in altezza e 0,8 per costruzioni non regolari.
il valore del fattore di comportamento dato dal prodotto fra q0 e il coefficiente di regolarità.
Nel caso in cui si sia acquistato il modulo aggiuntivo “Classificazione del rischio sismico” viene attivata la TAB “Modifica azione sismica” nella finestra “Proprietà sismiche”. Mediante i comandi nella TAB è possibile modificare l’entità dell’azione sismica utilizzata nelle analisi agendo, per ogni stato limite, sulla percentuale ag/ag,rif, che rappresenta il rapporto tra la massima accelerazione orizzontale del suolo ag dell’azione modificata e quella di riferimento del sito. Se la % è inferiore al 100% si ha una riduzione dell’azione sismica, se è maggiore al 100% si ha un incremento della stessa, mentre se è pari al 100% nell’analisi viene utilizzata l’azione sismica senza modifiche rispetto a quella proposta dalle Norme Tecniche per le Costruzioni. Qualora non si stia eseguendo la classificazione sismica della costruzione è necessario assicurarsi che la % di modifica dell’azione sismica relativa ad ogni stato limite sia impostata pari al 100% per poter eseguire le verifiche coerentemente con le Norme Tecniche per le Costruzioni.
La % di modifica agisce sulla massima accelerazione orizzontale del suolo ag. Tale parametro, moltiplicato per il coefficiente S che tiene conto della categoria di sottosuolo e delle condizioni topografiche, fornisce la PGA.
Per ogni stato limite è possibile determinare la PGAc di capacità della costruzione individuando la % di modifica dell’azione simica che induce il raggiungimento dei medesimi stati limite e che cioè porta le relative verifiche (intese come rapporto tra azione e resistenza o come rapporto tra spostamento e spostamento limite) ad un valore prossimo al 100%. Il valore delle % di verifica potrà essere visualizzato una volta lanciata l’analisi.
Operativamente è possibile determinare la PGAc di capacità della costruzione seguendo alternativamente le seguenti procedure:
Il comando Neve/Vento, disponibile solo nel caso di utilizzo delle Norme Tecniche per le costruzioni 2008 o 2018 come normativa di riferimento, consente di completare la definizione dei carichi da neve e da vento agenti sulla struttura che sono già parzialmente definiti dal programma sulla base della geolocalizzazione della struttura sul territorio.
Il calcolo dei carichi da vento e neve è condotto con riferimento alle disposizioni fornite dalle NTC rispettivamente ai punti 3.3 (Azioni del vento) e 3.4 (Azioni da neve).
All'interno della finestra di dialogo l'utente è chiamato a:
selezionare, mediante menu a discesa, la classe topografica di appartenza del sito ove è ubicata la costruzione;
modificare il valore del coefficiente termico Ct;
indicare, mediante l'apposita checkbox, se lo scivolamento della neve sulla copertura sia impedito o meno;
modificare, se necessario, la geolocalizzazione del sito.
All'interno della finestra di dialogo vengono riportati:
la provincia di appartenenza del sito ove è ubicata la costruzione;
la quota sul livello del mare del sito ove è ubicata la costruzione;
la zona di carico da neve di appartenenza del sito ove è ubicata la costruzione;
il valore del carico da neve al suolo qsk (eventualmente editabile);
il valore assunto da coefficiente di esposizione CE.
All'interno della finestra di dialogo l'utente è chiamato a:
selezionare, mediante menu a discesa, la classe di rugosità di appartenza del sito ove è ubicata la costruzione;
selezionare, mediante menu a discesa, la distanza dalla costa al fine di definire la categoria di esposizione;
modificare eventualmente il valore del coefficiente dinamico Cd proposto dal programma;
modificare eventualmente il valore del coefficiente di topografia Ct proposto dal programma.
All'interno della finestra di dialogo vengono riportati:
la provincia di appartenenza del sito ove è ubicata la costruzione;
la quota sul livello del mare del sito ove è ubicata la costruzione;
la zona di carico da vento di appartenenza del sito ove è ubicata la costruzione;
la categoria di esposizione del sito ove è ubicata la costruzione;
il valore della pressione cinetica di riferimento qb (eventualmente editabile).
Il comando Vento, disponibile solo nel caso di utilizzo degli Eurocodici come normativa di riferimento, consente di definire i carichi da vento agenti sulla struttura secondo il metodo proposto dalla versione internazionale della norma EN 1991-1-4.
All'interno della finestra di dialogo l'utente è chiamato a:
definire la velocità di base del vento vb del sito ove è ubicata la costruzione;
definire il valore della densità dell'aria;
selezionare, mediante menu a discesa, la categoria del terreno ove è ubicata la costruzione;
definire il valore del fattore di orografia co;
definire il valore del fattore dinamico cd;
definire il valore del fattore di dimensione cs.
Il comando Informazioni di progetto consente all'utente di immettere in una finestra di dialogo le informazioni relative all'oggetto, al committente, all'impresa costruttrice, al progettista delle strutture e al progettista architettonico del progetto. All'interno della finestra è possibile modificare, se necessario, la geolocalizzazione del sito.
Il comando consente all'utente di impostare la normativa di riferimento e accedere alle finestre in cui sono riportati i coefficienti parziali di sicurezza per le azioni, i coefficienti di sicurezza per i materiali legno e acciaio, i coefficienti di combinazione associati alle varie tipologie di carico, i coefficienti del legno kdef e kmod e alcune opzioni relative ai limiti di spostamento di interpiano e al coefficiente di influenza delle fessurazioni sulle verifiche a taglio di travi in legno.
La tab XLAM permette di accedere alla finestra che consente all'utente di selezionare il metodo di calcolo a cui il programma deve fare riferimento per eseguire le verifiche degli elementi in X-LAM. Per quanto concerne le azioni ortogonali al piano, l'utente può scegliere uno dei due metodi di calcolo seguenti:
Metodo di calcolo basato sull'assunzione di struttura composta con connessione deformabile;
Metodo di calcolo basato sull'assunzione di struttura composta con connessione non deformabile.
Per quanto concerne le azioni nel piano, l'utente può scegliere uno dei due metodi di calcolo seguenti:
Modello di calcolo ETA;
Modello sviluppato presso l'Università di Trento.
L'utente ha inoltre la possibilità di:
La tab Connettori permette di definire le limitazioni in percentuale del contributo dell'effetto fune alla resistenza a taglio dei connettori a gambo cilindrico utilizzabili nel software e di scegliere la modalità di calcolo del momento di snervamento per le viti.
La tab Diaframmi fornisce le seguenti impostazioni di dettaglio per il calcolo delle pareti a telaio secondo il metodo di analisi A fornito al punto 9.2.4.2 dell'Eurocodice 5:
attivazione o disativazione, mediante l'apposita checkbox, del controllo sulla larghezza minima dei fogli di rivestimento delle pareti a telaio;
eventuale modifica del valore del coefficiente ci che tiene conto della rapporto di forma di ciascun pannello nella determinazione della resistenza delle pareti a telaio;
eventuale modifica del valore del coefficiente di incremento della resistenza dei connettori nelle pareti a telaio.
La tab Vibrazioni permette di definire le seguenti impostazioni di dettaglio per le verifiche di vibrazione dsi solai:
scelta, mediante l'apposita checkbox, della combinazione di carico rispetto alla quale calcolare la massa del solaio;
impostazione dei valori minimi ammissibili per la frequenza fondamentale dei solai (con riferimento a esigenze elevate e normali);
impostazione dei valori limite per le verifiche di accelerazione su campate interne e a sbalzo (con riferimento a esigenze elevate e normali). Verifica eseguibile su solai con frequenza fondamentale compresa tra 4.5 e 8 Hz;
impostazione dei valori limite per le verifiche di freccia statica sotto carico concentrato su campate interne e a sbalzo (con riferimento a esigenze elevate e normali);
impostazione dei valori limite per le verifiche di velocità (con riferimento a esigenze elevate e normali). Verifica eseguibile solo su solai con frequenza fondamentale superiore agli 8 Hz in accordo con il punto 7.3.3 dell'Eurocodice 5.
La tab Automazioni permette di definire le seguenti impostazioni necessarie per l'utilizzo della funzione di autoprogettazione delle connessioni:
numero massimo di connessioni a trazione per estremità di parete (tra 1 e 6);
numero minimo di connessioni a trazione per estremità di parete (tra 0 e 5);
interasse minimo tra le connessioni a taglio;
interasse massimo tra le connessioni a taglio;
step di variazione dell'interasse tra le connessio a taglio utilizzato dal software nel processo iterativo di autoprogettazione.